La zona di Otranto è una delle tappe predilette da un certo tipo di clientela. Tra mare, storia e cultura, il comune salentino assicura un’ampia gamma di scelte in grado di soddisfare ogni genere di esigenza. Tuttavia, qualora si voglia scoprire un lato dell’area particolarmente caratteristico, si può sempre virare verso un sito ricco di peculiarità di vario tipo. Si tratta della cava di bauxite di Otranto, collocata tra la cittadina pugliese, il faro di Punta Palascia e Monte Sant’Angelo.
Una tappa sui generis, non c’è che dire. Anche perché è necessario intraprendere un viaggio che non è presente in molte guide turistiche specializzate. Un lato, quindi, insospettabile della Puglia, che però riesce ad attrarre il visitatore di turno mediante un’atmosfera suggestiva e un carico di storia ricco di sfaccettature.
Storia e formazione della cava di bauxite di Otranto
Prima di approcciarsi a questa location, è bene informarsi conoscendo i suoi dettagli storici. La scoperta del giacimento è datata 1940, alla quale seguiranno diversi decenni di sfruttamento che terminerà solo nel 1976. Dopodiché, la cava di bauxite di Otranto assume i contorni di sito turistico che, ancora oggi, cattura l’attenzione di grandi e piccini con le sue peculiarità ambientali. Il laghetto verde smeraldo al centro di questo luogo è il risultato di un’attività ormai dismessa, che da puro sostentamento delle comunità limitrofe ha assunto i contorni di bellezza paesaggistica. E che viene frequentemente scelta come meta per le gite scolastiche poiché la sua composizione fornisce informazioni utili e curiosità in grado di innalzare il proprio background formativo.
L’acqua del bacino lì presente contiene numerosi minerali, tra cui la bauxite. Un fattore rilevante che dona all’intero scenario un aspetto singolare ma accattivante, quasi da film fantascientifico. La sensazione di essere atterrati su un altro pianeta è evidente, con un senso di desolazione che però non inficia minimamente sulla qualità dell’esperienza.
La bauxite e la sua funzione primaria
Andando, poi, ad esaminare la prerogativa essenziale della cava di bauxite di Otranto, ossia la bauxite stessa, si scoprono dei particolari a dir poco interessanti. Composto, in gran parte, da ossidi di alluminio e di ferro, questo minerale è presente principalmente nelle cave calcaree. Un tratto distintivo di un certo peso, dato che viene condiviso anche da altre estrazioni minerarie come quelle nelle Murge e nel Gargano. E che delinea un contesto il cui fulcro operativo, anticamente, rappresentava il motore di un’area commerciale che aveva poco da invidiare ad altre zone simili.
Passato, presente e – perché no – futuro si mescolano in una singola location fornendo, così, interpretazioni, osservazioni e attrazioni naturalistiche diverse dal solito. E che con la loro spontaneità coinvolgono turisti e visitatori in un itinerario semplicemente indimenticabile. D’altro canto, la rinaturalizzazione del giacimento ha permesso anche lo sviluppo di una flora e di una fauna di tutto rispetto.
Come raggiungere la cava di bauxite di Otranto
La cava di bauxite di Otranto si può raggiungere tramite una stradina di campagna sterrata collocata all’altezza dell’ultimo incrocio utile per entrare a Otranto. Non appena si sarà costretti a procedere a piedi, sulla destra si manifesterà la cava in tutto il suo splendore. Siccome si tratta di una cava aperta a tutti, gli orari si adeguano soprattutto alle competenze organizzative delle associazioni del posto.
E qualora tale escursione non fosse abbastanza, si può sempre tornare verso Otranto e approfittare della sua ospitalità. Una località splendida, in cui il mare e il sapore delle tradizioni investe chiunque trascinandolo in un vortice di divertimento e spensieratezza. Un universo magico ed eterogeneo, alla portata di tutti e sempre pronto ad innovarsi grazie alla sua naturale predisposizione per l’intrattenimento. In direzione Lecce per chi ama la natura ed i parchi segnalo anche il Parco di Rauccio e la Riserva Naturale Le Cesine del WWF, altre due località da respirare a pieni polmoni.