Le bellezze paesaggistiche che una terra può offrire al visitatore di turno rinfrancano, in un senso e nell’altro, dalla quotidianità. E nel caso della penisola salentina, gli spunti e le occasioni da cogliere al volo si sprecano; basti pensare ai percorsi da fare nel Salento, un viaggio tra natura e tradizioni in grado di affascinare chiunque fornendogli ricordi ed emozioni che resteranno eternamente incancellabili. Oppure, alle modalità legate alle molteplici forme dell’intrattenimento, un caleidoscopio di attività per grandi e piccini che vanno dal trekking all’animazione passando poi, inevitabilmente, verso la movida diurna e notturna. Un concentrato pulsante e vivace, che fa del relax il suo principale cavallo di battaglia. Ragion per cui, non resta altro da fare che scoprire, nel dettaglio, le attrazioni che questa meravigliosa area ha da proporre a turisti provenienti da tutto il mondo.
Percorsi da fare nel Salento: natura, mare e paesaggi mozzafiato
Poiché la conformazione della zona si presta a un certo tipo di escursione, i percorsi da fare nel Salento mostrano una varietà unica nel loro genere che, però, trovano un meraviglioso punto di raccordo. Il punto in questione è, senza ombra di dubbio, il piacere della scoperta, che tra flora e fauna del posto sa come valorizzarsi dando gioia e divertimento ad ogni fascia di età. Insomma, un corollario di tappe da gustare fino in fondo e che vede, in un eventuale elenco, delle mete assolutamente imperdibili come quelle che verranno elencate di qui a breve.
I Laghi di Alimini di Otranto e la loro vegetazione tipica
A pochi chilometri da Otranto sorgono i Laghi di Alimini, un bacino d’acqua caratterizzato da un buon numero di polle sorgive che si aprono sul fondale. La particolare struttura della zona è riconosciuta come parte integrante dell’Oasi di Protezione Faunistica Alimini, luogo d’eccellenza per l’accattivante avifauna migratoria. Inoltre, per gli amanti della vegetazione del posto, c’è un’estesa macchia mediterranea che si mescola con degli impianti di Pino d’Aleppo. Alcune specie sono rarissime, a conferma di un certa esclusività del luogo capace di accontentare ogni genere di preferenza, dalla più generica alla più specifica.
Per quanto riguarda, poi, la scelta di un’escursione dalle parti di Otranto, le opzioni in tal senso rientrano di diritto tra le migliori per i percorsi da fare nel Salento. Ce n’è una, per esempio, eseguibile di notte; un’esperienza sensoriale stimolante, la cui finalità risiede nell’esplorazione della Cava di Bauxite del Parco Naturale Costiero Otranto-Leuca.
Il Sentiero delle Cipolliane a Leuca, tra storia e tradizioni
In prossimità di uno degli angoli più famosi del Salento, ossia Ponte Ciolo, si può trovare un’insenatura adatta per immergersi nelle meravigliose acque del luogo e godersi un piacevole momento di ristoro. Tuttavia, ciò che salta maggiormente all’occhio è sicuramente il Sentiero delle Cipolliane di Leuca, un itinerario campestre che rientra tra i fiori all’occhiello dei percorsi da fare nel Salento. I 2,5 chilometri che lo compongono danno accesso ad un tratto di storia della zona poiché, anticamente, era una stradina utilizzata da pescatori, contadini e commercianti. Il viavai di merci e di animali era incessante; e non poteva essere altrimenti, dato che l’economia del periodo si reggeva soprattutto sul sudore e la fatica delle comunità rurali.
Ad ogni modo, il cammino in questione prevede anche un contatto ravvicinato con le fragranze del timo, dell’erba cipollina e dell’origano. Un apripista sensoriale verso quelle che sono le Grotte Cipolliane, cavità sorte nella pietra friabile e che formano una serie di diramazioni riconducibili al percorso principale.
Il Parco di Punta Pizzo e la sua anima ecologista
All’interno di un variopinto mosaico ambientale sorge l’Isola di Sant’Andrea, parte integrante del Parco di Punta Pizzo e delle sue infinite bellezze che comprendono anche Punta Pizzo e Punta della Suina. Tra le specie faunistiche, merita sicuramente una menzione d’onore l’unica colonia nidificante del Gabbiano Corso; un’estensione accogliente e sicura per la specie in questione capace di impreziosire l’intero versante ionico ed adriatico dell’Italia. Una prerogativa eccezionale, totalmente rispettosa dell’ecosistema e a favore di una rigenerazione della fauna senza alcun tipo di compromesso.
In merito, poi, a quelli che potrebbero essere gli itinerari da annoverare tra i percorsi da fare nel Salento, occorre citare i punti di forza dello stesso Parco di Punta Pizzo. La spiaggia, gli ambienti umidi e acquitrinosi e le pseudo-steppe mediterranee delineano uno scenario in cui è piacevole esplorare ogni tipologia di habitat proposto. E avventurarsi tra il corbezzolo, il mirto, la ginestra spinosa, le calendule, il rosmarino, l’orchidea e il timo può sicuramente regalare quel valore aggiunto ad un ricordo indimenticabile.
Il Parco del Rauccio di Lecce come eccellenza dei percorsi da fare nel Salento
Restando in tema di parchi e riserve naturali, c’è un altro luogo simile di matrice salentina degno di attenzione. Si tratta del Parco del Rauccio di Lecce, il quale si estende per 625 ettari comprendendo un bosco di lecceti di ben 18 ettari. E qualora ciò non fosse abbastanza, si tenga conto anche della zona umida di 90 ettari, dei due bacini costieri e dei tre canali adoperati per la bonifica dei terreni e per la confluenza dei flussi d’acqua risorgiva. Un quadro paesaggistico superlativo che sa come intrattenere il prossimo spingendolo ad immortalare ogni frame del suo viaggio.
Approfondendo, infatti, l’area in oggetto, si scopre che il Parco del Rauccio è una delle mete predilette dagli amanti del trekking. E oltre a ciò, fa capolino persino una vastità di escursioni organizzabili al momento che possono tranquillamente beneficiare dell’ambiente circostante puntellato dalla presenza di aree pic-nic, percorsi natura, strutture ginniche e molto altro ancora. In zona da scoprire anche la Riserva Naturale “Le Cesine” nell’area di Vernole sempre vicino Lecce.
Il Parco di Porto Selvaggio di Nardò e la sua immensa pineta
Restando nei paraggi – per la precisione, nelle marine di Nardò – si possono fare delle passeggiate seguendo lo scorcio offerto dall’oasi naturale lì presente. Il Parco di Porto Selvaggio è, a tutti gli effetti, un sito ricco di pini e di vegetazione mediterranea che asseconda il litorale che va da Torre dall’Alto a Sant’Isidoro; un punto suggestivo, rinomato per per la sua pulizia e per i continui riconoscimenti (le prestigiose Cinque Vele) ricevuti grazie alle sue strabilianti acque.
La pineta di 300 ettari che abbraccia il parco e i fondali litoranei trasforma il contesto in una località dedita all’attività subacquea per appassionati e non. Insomma, una pratica ricreativa d’impatto che mette in relazione uomo e natura evitando qualsivoglia barriera architettonica, artificiale o spontanea che sia.
Percorsi da fare nel Salento “alternativi”: Il Sentiero del Neolitico di Porto Badisco
La rassegna di mete che si è pian piano delineata palesa un comune denominatore tra ognuna di esse, ovvero il contatto ravvicinato con la natura circostante. Tuttavia, c’è un sentiero che rientra tra i percorsi da fare nel Salento ad alto tasso di immersività – in tal caso, di carattere storico-archeologico. Si tratta del Sentiero del Neolitico di Porto Badisco, un’escursione affascinante che segue un itinerario ben preciso.
Partendo, infatti, dalla piazzetta di Porto Badisco, ci si incammina sul Sentiero dei Fossili fino ad arrivare alla barriera corallina pietrificata. Le grotte carsiche che seguono subito dopo trascinano il turista in una dimensione preistorica caratterizzata da scorci e canyon contenenti reperti risalenti a 30 milioni di anni fa. Il percorso (lungo, complessivamente, 14 chilometri) si conclude nella Grotta della Giumenta, antico riparo dell’uomo del Neolitico. Un epilogo significativo ricco di sfaccettature e di simbologie che appartengono, in un modo o nell’altro, alla storia dell’evoluzione umana.
Torre Colimena e l’unificazione tra passato e presente
Può un antico sistema di fortificazioni militari tenere inalterato il suo fascino aggiungendoci, magari, il richiamo della vacanza distensiva? Assolutamente sì, soprattutto se si tratta della Torre Colimena. Frazione del comune di Manduria, la zona in oggetto ha una lunga storia che testimonia, ancora oggi, il suo ruolo strategico nel periodo in cui le coste meridionali erano terre di guerre e invasioni.
Grazie, infatti, al contributo di Carlo V, si è avuta l’edificazione di Torre Colimena nel XVI secolo per contrastare le pericolose sortite dei Turchi; il disegno completo che andava poi a comporsi prevedeva altre torri (come quella del Castiglione e quella di San Pietro) collocate a difesa dell’entroterra in maniera maniacale. Una retroguardia di spessore che, ancora oggi, abbellisce l’area e fa da contorno a uno scenario paesaggistico semplicemente invitante. In primis, la spiaggia di Torre Colimena, una distesa sabbiosa immersa nella macchia mediterranea adatta per gruppi di amici e famiglie.
Salina dei Monaci e il suo emozionante parco naturale
Un’altra proposta ampiamente praticabile per il discorso riguardante i percorsi da fare nel Salento interessa Salina dei Monaci. Una zona predominata dalla natura selvaggia e che ospita un maestoso parco naturale. Il mare incontaminato di Salina dei Monaci lambisce una riserva in cui si possono ammirare fenicotteri rosa, gru, cigni, oche selvatiche, aironi bianchi, aironi rossi, picchi e altri uccelli tipici del territorio. E non mancano, poi, alcune specie anfibie – come il rospo comune, la raganella italiana e il tritone italico – e determinati mammiferi quali il riccio, la lepre, l’istrice e la volpe. In poche parole, un agglomerato faunistico in grado di lasciare a bocca aperta.
La rilevanza culturale dell’Area Marina Protetta Torre Guaceto
E se si vuole dare un’occhiata ravvicinata a dei fantastici esemplari di fauna marina? Basta andare nell’Area Marina Protetta Torre Guaceto, un’oasi che è tata la prima realtà italiana a ricevere il prestigioso riconoscimento Blue Park Award. Un premio più che legittimo, visto il suo impegno costante nella tutela dell’ecosistema marino; e la cui passione per questo ambito viene trasmessa anche al visitatore di turno, il quale si trova coinvolto in una dimensione in cui il contatto con il mondo animale avviene senza filtri.
Suddivisa in tre zone, Torre Guaceto amplifica la fruizione di un’esperienza sensoriale costellata da tartarughe marine, polpi, sciarrani, stelle marine, saraghi e scorfani. E di elevare, parallelamente, il proprio senso di responsabilità verso il prossimo, uomo o animale che sia.
Le associazioni votate al trekking nel microcosmo dei percorsi da fare nel Salento
La lunga carrellata di luoghi da visitare lungo l’area salentina spinge ad un’ulteriore compilazione, ossia quella relativa alle associazioni del posto dedicate al trekking. Qui in basso potete trovare un elenco delle principali associazioni che organizzano percorsi e trekking qui nel Salento: