Il Salento è il lembo estremo orientale della Puglia che protende verso l’Albania e la Grecia. Il Salento fu terra di conquiste e di passaggio verso oriente, scalo di popoli stranieri che rimasero attratti dalla bellezza del luogo e dalla ricchezza della terra.
I numerosi scambi commerciali e culturali del Salento determinarono la fisionomia di questa terra. Il tempo ha lasciato i segni delle numerose dominazioni: greca, romana, bizantina, normanna e aragonese. Ancora oggi paesi quali Otranto, Ugento e Roca, conservano integri i segni di queste culture che hanno caratterizzato il Salento come i misteriosi simboli geometrici che rappresentano scene di vita quotidiana e di caccia, rinvenuti nelle grotte marine della “Zinzulusa”, “Romanelli” e del “Cavallo”. In passato il Salento veniva chiamato Terra d’Otranto ed era una regione in cui spiccavano, rispetto ad altre, alcune cittadine quali Otranto, Gallipoli, Nardò e Galatina; esse erano più sviluppate rispetto alla miriade di piccoli centri abitati dove la lingua parlata era il greco e Lecce rappresentava il fulcro di questa regione in cui la classe dirigente si era arricchita con la coltivazione della terra.
Durante l’età del bronzo il Salento fu abitato da popolazioni indo-europee che giunsero in questa terra attraversando le Alpi. Una testimonianza di questo periodo è rappresentata dai numerosi dolmen e menhir che ancora oggi si trovano sparsi per le campagne del Salento. Il primo popolo a stabilirsi in questo territorio fu quello messapico detto anche Popolo dei Due Mari, proprio perché conquistò terre che si affacciavano sull’Adriatico e sullo Ionio. Giunsero dall’Illiria intorno al IX secolo a.C. e fondarono importanti centri agricoli quali Rudiae e Cavallino e centri costieri come Roca Vecchia e Otranto. Il V secolo a.C. rappresenta il periodo in cui la civiltà messapica è maggiormente vitale in quanto compare la scrittura che utilizza l’alfabeto greco, sono celebrati riti religiosi affini a quelli ellenistici e le vecchie abitazioni costruite con materiale deperibile e ricoperte con frasche , sono sostituite da abitazioni ampie, coperte con tegole e organizzate intorno ad un cortile. Nel III secolo a.C. poi, i Romani conquistarono il Salento messapico, sottomisero la città greca di Taranto, portando ad uno sconvolgimento dei rapporti tra i Messapi e l’Italia magnogrecia.
Dopo il lungo dominio, l’Impero Romano cadde a causa delle invasioni barbariche. Ma i Bizantini cercarono di risollevare la situazione grazie all’imperatore Giustiniano che era intenzionato a riunire l’Impero Romano sotto Costantinopoli. I Bizantini lasciarono in Puglia profonde tracce di questa dominazione, tanto che ancora oggi possiamo trovare numerose cripte bizantine e chiesette che sono sfuggite all’usura del tempo. Ma poiché i papi di Roma, non tolleravano la presenza di questo popolo sul territorio nazionale, inviarono i Normanni che, in seguito ad una lunga resistenza, diventarono i padroni dell’Italia meridionale. E fu proprio durante la dominazione normanna che venne costruita la cattedrale di Otranto dove sono ancora oggi conservati i resti degli 800 martiri barbaramente trucidati dai Turchi.
Il IX secolo individua l’avanzamento dei Saraceni sul territorio italiano, tanto che nell’ 840 viene conquistata Taranto che diventa un importante centro sullo Jonio. I Saraceni sono noti per il terrore suscitato alle popolazioni del Salento che hanno dovuto subire numerosi saccheggi e rapine. Soltanto con l’ingresso degli Aragona di Spagna il Salento rinacque; infatti soprattutto durante il Rinascimento, furono emanate riforme e fu incoraggiata la ripresa economica dell’intera Italia meridionale. Gli Aragonesi infatti portarono ricchezza nel Salento e dotarono le città di strumenti di difesa quali i numerosi castelli costituiti da possenti torri circolari con spesse mura e scarpate.
Nel corso del XVI secolo, poi, in seguito alla salita al potere di Carlo V, si aprì un periodo di grande splendore per tutto il mezzogiorno e in particolare per il Salento: furono emanate importanti riforme che portarono ad un miglioramento delle condizioni di vita e ad una maggiore produzione agricola, tanto che furono numerose le masserie costruite in quel periodo; e il territorio fu reso più sicuro grazie alla costruzione di numerose strutture difensive che permettevano di contrastare in modo più efficace il terrore proveniente dal mare.