La terra del Salento è la zona che si estende più ad est della penisola, visivamente compone il tacco d’Italia, un mondo che, come diceva il grande salentino Carmelo Bene, ruota su se stesso in un vortice senza fine, senza riposo.
Un isolamento durato tanti secoli, che solo ora si va perdendo e ha permesso di conservare intatta la sua natura, incontaminato il suo mare e genuino il suo folclore.
Diverso dalle altre provincie della Puglia per conformazione geografica, tradizioni, gastronomia, dialetto, usi e costumi, tanto che i salentini parlano quasi di Regione Salento ad indicare la diversità della provincia di Lecce rispetto al resto del territorio pugliese.
La terra del Salento comprende tutta la provincia di Lecce e si estende verso nord fino a inglobare parte delle province di Brindisi e Taranto, secondo la “Soglia Messapica” che congiunge Taranto a Ostuni.
Il Salento si trova circondato tra due mari, Mar Adriatico a est e Mar Ionio a ovest, che si toccano nel profondo mare del Capo di Santa Maria di Leuca e vanta le coste tra le più belle del Mediterraneo, che si estendono per una lunghezza di ben 250 Km alternando spiagge dalla sabbia finissima e dorata a rocce alte a frastagliate da far perdere il fiato per la loro rude ed arcaica bellezza.
Il territorio del Salento è un’immensa pianura verdeggiante che si estende fino a perdersi nel mare trasparente e limpido, con leggeri rilievi collinosi a nord nelle zone di Campi Salentina, e che scendono leggeri verso la città di Lecce e verso sud, vicino al Capo di Leuca, dove troviamo il rilievo più alto a 201 metri sopra il livello del mare con la Serra dei Cianci.
Il clima del Salento è mite e temperato, con inverni non troppo rigidi ed estati calde e assolate che rendo ogni momento dell’anno adatto per visitare questa meravigliosa terra.
La provincia di Lecce attualmente comprende ben 97 comuni e 39 frazioni, su un immenso territorio immerso nella vegetazione rigogliosa e ancora segnato in alcune zone dalla natura impervia, dove crescono vigorosi gli alberi di ulivo e i vigneti, orgoglio dei salentini, dove troviamo incantevoli alberi di agrumi, profonde e ombrose pinete vicino al mare, bellissime baie naturali, rigogliosi alberi di fichi d’india, le antiche pagliare di sassi ancora custodite nelle campagne e gli antichissimi muretti di pietre a secco che costeggiano le vie di campagna e attraversano le terre arse dal sole che possiamo avventurarci a percorrere per scoprire sempre nuovi scorci di paesaggi senza tempo.
Nascoste, infatti, tra le bellezze naturali della terra salentina, ci sono le perle del patrimonio artistico e storico del Salento, come i Dolmen, specie di altari con un enorme lastra di pietra orizzontale poggiata su due pilastri verticali infissi nel terreno, i Menhir, pietre monolitiche alte anche due metri, conficcate nel terreno, le Specchie, cumuli di pietre a forma di cono, tre diversi esempi di produzione degli insediamenti preistorici di queste terre, come per esempio le “Centopietre di Patù”, ritenute essere state in epoca remota un tempio pagano o in riva la mare si può ammirare il più grande insieme di arte neolitica europea, le suggestive Grotte di Porto Badisco, e ancora vale la pena visitare la famosa Grotta Romanelli risalente all’Età Paleolitica.
Ancora di grande impatto visivo le tante Torri di Vedetta Costiere che costeggiano il Salento per tutta la sua lunghezza, costruite a partire dal 1500 per difendere la popolazione dagli attacchi dei Turchi e dei pirati.
Particolari del Salento sono anche le case bianche e assolate dei piccoli paesi che raccontano, solo con la loro presenza, un mondo dove il tempo sembra essersi fermato, dove tutto è genuino, naturale e pregno del sapere e delle tradizioni ancora presenti e orgogliosamente persistenti in questi luoghi.
Qui nel Salento tutto è caldo e cordiale come la gente nata in questi luoghi, che accoglie il visitatore coinvolgendolo nell’atmosfera magica dei luoghi e dei riti salentini, facendogli rivivere il rito antico delle sagre di paese, delle feste patronali e raccontando le vecchie storie magiche che fanno ricordare il lontano tempo del tarantismo.
Tanti paesi, tutti diversi tra loro per usanze e cadenze dialettali, che nella zona della Grecia salentina diventano addirittura lingua a parte con il Grico, uniti però per formare un unico organismo vitale e pulsante, fatto di tante piccole identità che ne rappresentano la ricchezza morale e culturale.