La pietra leccese viene da sempre utilizzata nel Salento per la sua grande duttilità e freschezza espressiva.
In epoche passate, soprattutto nel periodo barocco, la pietra leccese veniva largamente utilizzata per la costruzione e l’abbellimento delle facciate e degli interni dei palazzi, degli edifici pubblici e delle chiese grazie alle sue caratteristiche di duttilità e facile lavorazione che permetteva di ottenere splendidi ornamenti minuziosamente intagliati. Oggi, soppiantata dall’uso di materiali da costruzione tecnologici e più adatti all’edilizia, la pietra leccese viene essenzialmente utilizzata per creare meravigliose opere d’arte e oggetti artigianali di alto valore stilistico.
Estratta da numerose cave sparse sul territorio del Salento, tra cui la qualità più pregiata si trova a Cavallino e soprattutto a Cursi, la formazione della pietra leccese risale al Miocene, periodo dell’era del Terziario che va dai 23 ai 17 milioni di anni fa.
Oggi la produzione della pietra leccese ha fatto passi da gigante, riducendo notevolmente i tempi di realizzazione degli oggetti, con l’introduzione dei macchinari per la lavorazione semi-industriale, ma in giro per le tante botteghe di Lecce e dei paesi del Salento si possono ancora trovare artigiani e scultori che lavorano e intagliano questa roccia così dura a allo stesso tempo così facilmente lavorabile, armati solo di uno scalpellino come i loro predecessori.